Immergere le mani nell’argilla, modellarla fino a farle raggiungere l’esatta forma dell’immaginazione. Godere dei vuoti e dei silenzi del lavoro creativo. Delle sue solitudini.

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L'argilla è per me materia e metafora perfetta della grandezza e della fragilità contemporanea. Certi giorni m'immagino d'argilla, altri sono argilla.

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"Il ciclo Quiete ci ricorda che la vita può essere un sali e scendi continuo, che dalle lotte e difficoltà quotidiane si può uscirne, se non vincitori, migliori.

QU IE TE

“Il ciclo Tempesta evidenzia la nostra vulnerabilità, il nostro coraggio, la consapevolezza di saperci vincibili nei conflitti, ma non per questo disposti a rinunciare e ad arrenderci. TEMP ESTA

“Il ciclo Tempesta evidenzia la nostra vulnerabilità, il nostro coraggio, la consapevolezza di saperci vincibili nei conflitti, ma non per questo disposti a rinunciare e ad arrenderci.

E
FÌ
ME
RO

"Il ciclo Il Teatro di Carlo è un palcoscenico multiforme che accoglie le azioni umane in equilibrio tra aspirazioni e speranze, sconfitte e successi, illusioni e disinganni, alla ricerca di un fine per trovare un senso nel vivere la vita."

DI CARLO IL TEATRO

“Il ciclo L’infinito volgere del tempo ci proietta in un mondo dove non esistono passato, presente e futuro, ma dove tutto eternamente scompare ed eternamente ritorna.”

L’infinito volgere del tempo

Immergere le mani nell’argilla, modellarla fino a farle raggiungere l’esatta forma dell’immaginazione. Godere dei vuoti e dei silenzi del lavoro creativo. Delle sue solitudini.

L'argilla è per me materia e metafora perfetta della grandezza e della fragilità contemporanea. Certi giorni m'immagino d'argilla, altri sono argilla.